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CULTURA, UN RUOLO PIU’ ATTIVO PER I PRIVATI

CULTURA, UN RUOLO PIU’ ATTIVO PER I PRIVATI Risponde Chiara Laghi, nostra responsabile di settore 

Categorie: Servizi culturali Tags: Chiara Laghi,   rapporto pubblico –privato,   soggetto non profit

Inauguriamo il nostro sito ponendo qualche domanda a Chiara Laghi, responsabile di settore e Presidente della cooperativa Cultura Popolare di Faenza (Ravenna)

1. Quali sono i problemi più importanti da risolvere in materia di servizi culturali?

Nel settore è ancora molto forte la presenza pubblica, ma le risorse calanti degli ultimi anni non consentono più questa impostazione. Occorre ripensare il rapporto pubblico -privato. Su questo versante, la cooperazione può fare molto, in quanto soggetto non profit ma al tempo stesso di tipo imprenditoriale, capace di coniugare l’interesse pubblico alla più ampia fruizione dei beni con una gestione in grado di produrre valore economico.

 E i privati possono dare una spinta all’innovazione, fondamentale in questo settore, senza la quale rischiamo di rimanere indietro rispetto agli altri Paesi europei.

 2. Quali sono gli aspetti che fanno ben sperare?

La creatività delle nostre imprese, l’alta professionalità delle persone che lavorano in questo settore che ci viene ampiamente riconosciuta all’estero, l’impegno e la capacità di tanti giovani determinati a lavorare nella cultura. Questi sono elementi vincenti che credo produrranno risultati nel prossimo futuro.

3. Di che cosa si occupa la sua cooperativa?

 La mia cooperativa, Cultura Popolare, è una piccola realtà che si è occupata negli anni di varie attività: abbiamo gestito servizi informativi e bibliotecari, organizzato corsi e seminari di formazione, eventi culturali, conferenze e ricerche.

Proprio in questi giorni stiamo organizzando CULTURA IMPRESA festival, promosso dall’Alleanza Cooperative Italiane Cultura. Il festival, alla sua prima edizione, sarà il luogo di incontro per le imprese che operano nel settore culturale, di discussione e confronto con le istituzioni e gli esperti del settore. Saranno tre giorni di riflessioni, approfondimenti e workshop ed intrattenimento. Sarà una bella sfida per una cooperativa giovane come la nostra.

 4. Come si immagina la sua cooperativa tra qualche anno?

 Da qualche tempo la cooperativa è in fase di trasformazione, sia per quanto riguarda la tipologia di servizi offerti sia sotto il profilo organizzativo. Si tratta di un cambiamento necessario per rispondere a una congiuntura economica e sociale decisamente diversa da quella degli anni '70, quando la cooperativa è stata fondata, reso possibile dall’ingresso di un gruppo di giovani disposti a mettersi in gioco.

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