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Lo Spazio non è mai stato così vicino.

Lo Spazio non è mai stato così vicino.

Intervista a Mariano Marcogiuseppe, Presidente della Cooperativa EINCA di Potenza.

Categorie: Le nostre storie, Servizi culturali Tags: Matera 2019,   Cultura scientifica,   Osservatorio Basilicata,   Osservatorio Anzi,   Luca Nespoli,   Margherita Hack,   astronomia,   Matera capitale delle stelle

EINCA è un progetto rivoluzionario del territorio Lucano, in quanto ha deciso di cogliere l’opportunità del Planetario Osservatorio Astronomico della Basilicata di Anzi (PZ), diventando una vera e propria cooperativa. Nonostante nasca all’interno di un‘area interna della regione, ha saputo rendersi tra le più apprezzate strutture del Sud Italia che si occupano di astronomia, anche grazie alla sua peculiare posizione che permette di avere una visuale molto limpida del cielo stellato. Il suo obiettivo cardine è creare sviluppo, facendo leva sul turismo e coinvolgendo i giovani per creare un sistema virtuoso di sviluppo e di crescita del territorio.

 

Voi siete nati come Associazione, come mai avete sentito il bisogno di trasformare la vostra, in una realtà di Cooperativa?

La nostra idea era quella di creare sviluppo nel territorio e abbiamo visto che con l’associazionismo questo poteva essere possibile. Quindi abbiamo deciso di costituire una cooperativa, spingendo a fare altrettanto anche altri settori, seguendo le linee di strategie sviluppo per la crescita del territorio.

 

Parlando appunto del Territorio, come è stato percepito questo progetto?

All’inizio sono sorti un po’ di problemi legati alla logistica, ma è comprensibile, le infrastrutture sono lente e difficili. Dopo che si è compresa la potenzialità della Cooperativa e delle strutture messe a sistema, e si è capito che il flusso poteva portare ad una crescita, abbiamo ottenuto piena disponibilità, creando un contesto di solidarietà tra tutti gli organi del territorio.

 

Vi definite l’”anello mancante tra le agenzie spaziali e la gente comune”, cosa intendete con questa affermazione?

Purtroppo la ricerca scientifica, per quanto riguarda quella astronomica, è molto sconosciuta, non sono stati attivati quei meccanismi che portano alla divulgazione sia delle ricerche, che delle conoscenze legate appunto all’Astronomia. Quindi penso che il ruolo delle nostre strutture, almeno in Italia, sia proprio quello di avvicinare la gente a questo settore sconosciuto, utilizzandole come leva per stimolare un approccio differente verso la ricerca scientifica. Ad oggi è ancora abbastanza difficile, perché molto spesso ci troviamo davanti a un’utenza del tutto a digiuno di Astronomia e bisogna portare prima interesse e curiosità, poi fornire informazioni generando passioni.

 

Per incentivare l’accrescere della curiosità nella gente che si approccia in un primo momento all’Astronomia, avete avuto l’idea di presentare un reperto importante: il frammento Lunare, risalente a 3,3 milioni di anni fa. Come hanno reagito i visitatori?

Abbiamo avuto un ritorno d’immagine notevole. Il nostro intento è sempre quello di avvicinare la gente all’Astronomia, e cosa c’è di più efficace di portare un pezzo di Luna al Planetario? Portare il reperto in un paesino dell’entroterra Lucano, recuperato direttamente dalla missione Apollo 15, fa capire ai visitatori quanto la Luna sia “fruibile” e non qualcosa che si può osservare solo tramite telescopi, ma ci si può avere addirittura un contatto diretto.

 

Avete avuto l’onore di incontrare degli esponenti importanti dell’Astronomia e dell’Astronautica, come avete vissuto queste esperienze?

Oltre a Paolo Nespoli, abbiamo anche incontrato Luca Parmitano, abbiamo avuto rapporti con Guidoni, e anche con Margherita Hack. Portare un astronauta qui al Planetario, ha sempre la stessa funzione, quella di avvicinare, in questo caso l’Astronautica, alla gente. Spesso sono visti come personaggi quasi “sovrumani” per le loro imprese, e poterli avere davanti agli occhi è un po’ come portare lo Spazio qui, sulla Terra.

 

Per il futuro, avete altri progetti, altre idee, per dare ulteriore visibilità ad EINCA?

Sì, tra qualche mese metteremo a disposizione dei visitatori una nuova tecnologia al nostro Planetario, legata alla Realtà Aumentata Immersiva, dando la possibilità ai fruitori di sentirsi parte dell’Universo, con la possibilità di “muoversi” nel Cosmo. Il 23 e 24 aprile, si terrà anche “Matera Capitale delle Stelle”, un’iniziativa realizzata in collaborazione con Matera Cultura 2019, dove inviteremo un divulgatore astronomico e lo youtuber AstroCaffè. Questo, per far vedere che si può fare divulgazione scientifica e astronomica anche con i nuovi mezzi di comunicazione e le nuove tecnologie!

 

 

 

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