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La riforma degli appalti

La riforma degli appalti

Il 31 marzo l’incontro di Confcooperative con Governo e ANAC

Categorie: Primo piano Tags: Appalti. Confcooperative,   Raffaele Cantone,   ANAC,   Sandro Gozi,   PIL. semplificazione burocratica,   Federlavoro e Servizi

Si è tenuto lo scorso 31 marzo il confronto tra Confcooperative e le Istituzioni sulla riforma degli appalti.

«La riforma degli appalti può determinare subito una crescita del Pil pari al +1% l’anno che, una volta a regime, potrà salire fino al +3%». Così Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative ha stimato la spinta che la riforma del codice degli appalti potrebbe avere sull’economia del Paese. Gardini ne ha parlato in occasione di Appalti: trasparenza, responsabilità e sviluppo”, un confronto con il presidente dell’Anac Raffaele Cantone, con Sandro Gozi sottosegretario alla presidenza del Consiglio e le Federazioni di Confcooperative impegnate anche nel settore degli appalti pubblici (FederazioneSanità, FederCultura Turismo Sport, Federlavoro e Servizi e Federsolidarietà).
 
«Gli appalti sviluppano un controvalore economico che sfiora i 250 miliardi di euro pari al 15% del Pil. La riforma, così come concepita – continua Gardini –  ordina e regolamenta il settore e trasforma l’equazione appalto = spesa, in appalto = investimento in sviluppo. Un nuovo rapporto che ottimizza la delicata relazione tra spesa pubblica e rigore dei conti. Una buona normativa in materia di appalti ha un valore, non soltanto tecnico-giuridico, ma soprattutto produttivo e sociale che può determinare un aumento della domanda interna».
 
«Questa riforma abbatte la selva legislativa precedente – ha aggiunto Massimo Stronati,presidente Federlavoro e Servizi, federazione che ha coordinato l’iniziativa – riduce il numero di articoli da quasi 700 a 200 e introduce importanti novità sul fronte della semplificazione che, se pienamente attuate, porterebbero a un notevole alleggerimento del carico burocratico, senza far venire meno i necessari controlli, anzi intensificando la vigilanza laddove necessario».
 
Andrea Ferraris, Presidente di FederCultura Turismo Sport ha richiesto una semplificazione burocratica e ha proposto un tipo di approccio positivo da parte dello Stato tramite forme di premialità e facilitazione che valorizzino quelle imprese che rispettano stabilmente le regole.

Inoltre, parlando del rapporto con le Istituzioni « Sarebbe apprezzabile un rapporto con le Istituzioni Pubbliche tramite il “dialogo competitivo” e “l’innovazione di processi e servizi” previsti dal Codice, fino al più ampio tema del “partenariato pubblico-privato” recentemente rilanciato sia dall’Anci che dal Mibact per la valorizzazione e gestione dei Beni culturali minori ». Ferraris ha inoltre auspicato che si faccia chiarezza sulla normativa, spesso non omogenea, che regola i contributi o finanziamenti, tale da evitare interpretazioni individualistiche.

Giuseppe Guerini, presidente di FederSolidarietà «Le nuove norme stabiliscono un’equiparazione tra competizione e responsabilità sociale e ambientale» «Noi crediamo -ha continuato Guerini - che le norme rappresentino una grande opportunità per la pubblica amministrazione e dal canto nostro dovremo alzare sempre più il livello di guardia sulle nostre associate e cacciare senza esitazione quelle che non rispettano le regole»

Giuseppe Milanese, presidente di FederazioneSanità:«In sanità vanno innanzitutto tutelate le persone, per questo occorre slegare le gare d'appalto dall'assistenza. I  servizi devono essere garantiti in base a precisi requisiti, cioè a criteri di autorizzazione ed accreditamento che garantirebbero un’assistenza di qualità ai cittadini italiani .»

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