Il rischio di una riduzione drammatica del pluralismo dell'informazione. Ripristinare le risorse per l'editoria non profit, di inchiesta, locale.
Il mondo editoriale cooperativo e non profit potrebbe chiudere i battenti entro pochi giorni.
Il 31 ottobre, infatti, la
Direzione del Dipartimento Editoria ed Informazione della Presidenza del Consiglio ha comunicato che, allo stato attuale, non è in grado di precisare l’entità delle risorse destinate ai contributi 2013 alla editoria, nonostante nel luglio scorso fossero disponibili 55 milioni di euro.
Tale incertezza è particolarmente dannosa. E’ opportuno ricordare che le imprese interessate hanno approvato i rispettivi bilanci 2013 a metà dell’anno in corso, prevedendo l’importo del contributo in base agli stanziamenti allora previsti.
Qualora vi dovesse essere una riduzione significativa degli stanziamenti previsti, tutti i bilanci sarebbero afflitti da sopravvenienze passive e molte imprese sarebbero costrette ad avviare le procedure fallimentari.
Si tratterebbe della chiusura di oltre 100 testate che, se dovessero cessare le pubblicazioni, cancellerebbe del tutto l’informazione locale e causerebbero
il venir meno immediato di oltre 3.000 posti di lavoro nel settore, oltre a quelli che verrebbero meno nell’indotto (tipografi, distributori, edicolanti,…) con un indubbio aggravio, comunque, del costo per lo Stato, in termini di ammortizzatori sociali.
Nei mesi passati 32 testate sono già scomparse.
Appare urgente che il Governo valuti con attenzione e sostenga l’iniziativa che il
Sottosegretario Lotti sta assumendo per reperire le risorse necessarie ed evitare che una coltre di silenzio si abbatta su tutto il territorio nazionale.