"Siamo pronti a portare avanti un nuovo modello di gestione della cultura in Italia. Il 'sistema Paese' deve investire sulla qualità del settore. La sfida del cambiamento c'è, la cooperazione culturale è pronta a coglierla e presenteremo un importante progetto di sviluppo". Così Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative intervenendo a "Economia, coooperazione e cultura: nuove opportunità di sviluppo e crescita per il Paese" la tavola rotonda di apertura della seconda edizione di Cultura Impresa festival con Stefano Salis e Massimiliano Marzo, Economista dell'Università di Bologna.
La tavola rotonda è stato uno dei momenti centrali del Cultura Impresa festival, a Faenza, alla presenza di molti operatori del settore. Un festival che si pone l'obiettivo di stimolare la riflessione sul ruolo dell'impresa culturale nello sviluppo del settore, mettendo a confronto le Istituzioni e i diversi soggetti che vi operano.
"Dobbiamo pensare a quello che è successo negli anni '80 con la cooperazione sociale - ha aggiunto Gardini -. Si è passati da esperienze di volontariato allo sviluppo di un modello imprenditoriale. Adesso la sfida è la stessa per il settore culturale. Il nostro Paese deve avere un progetto strategico di sviluppo del comparto. La cooperazione culturale è pronta a fare la propria parte". Sugli strumenti operativi e concreti, importante il passaggio sul Servizio Civile: "É un'esperienza fondamentale per i giovani. Nelle cooperative sociali - conclude Gardini - oltre il 30% trova occupazione stabile: perché non allargarlo anche alle cooperative culturali?"