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LO SPORT E’ AL CENTRO DEL BENESSERE DELLA PERSONA

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Intervista a Massimo Moretti della Cooperativa SportCity di Bolzano

Categorie: Le nostre storie, Sport Tags: Cooperativa SportCity,   cooperativa sportiva,   Bolzano,   impianti sportivi,   reinserimento lavorativo,   benessere

Due parole con Massimo Moretti, direttore della Cooperativa SportCity di Bolzano, Consigliere di Confcooperative Bolzano e Consigliere Nazionale di FederCultura Turismo Sport.

SportCity è una realtà "storica" che opera nel settore sportivo da oltre 30 anni.
Abbiamo chiesto a Massimo Moretti di raccontarci qualche cosa di questa realtà, oltre che di condividere con noi alcune riflessioni sul "fare sport" oggi.

Massimo, grazie per questa disponibilità. Partiamo dall'inizio: di che cosa vi occupate?
Siamo una cooperativa che si occupa di sport, da 31 anni e gestiamo impianti sportivi ed importanti eventi sportivi in collaborazione con le amministrazioni del territorio. Abbiamo una lunga tradizione. Il nostro impegno principale è la gestione dell'impianto polifunzionale di Bolzano, basta scorrere l'elenco degli spazi presenti per capire la portata della struttura: un campo da calcio a 11, due campi da calcio a 5, due campi da tennis, due campi da beach, un campo da hockey con pattinaggio anche aperto al pubblico, tiro con l'arco, basket, arrampicata, aree attrezzate per sport all'aperto e… potrei ancora continuare. La nostra logica è essere al servizio delle associazioni sportive del territorio, ma anche rendere questa struttura fruibile da tutti coloro che vogliono fare sport. Stiamo anche mettendo in piedi altre forme di lavoro, con il Consorzio MetaSport, insieme a cooperative di pulizia e di ristorazione, per dare risposte alle nuove richieste del mercato per garantire una gestione più ampia di strutture ancora più complesse che si rivolgono al tempo libero. E' una strada avviata da poco, ma crediamo sia la strada giusta per il futuro.

Parliamo di SportCity oggi, che realtà siete? 
Qualche numero: collaboriamo con oltre 30 associazioni, gestiamo diverse strutture, abbiamo oltre 90 mila utenti l'anno. Ma c'è un altro aspetto poco conosciuto che vorrei mettere in evidenza perché rispecchia il nostro spirito sportivo. Da quando siamo nati, ci occupiamo anche di reinserimento lavorativo di giovani, in collaborazione con la Provincia di Bolzano e i Centri di Salute Mentale del territorio e dei distretti Sanitari. Amiamo dire che "alleniamo questi ragazzi" per riprendere la vita lavorativa. E' una bellissima esperienza, anche per noi.

Che cosa significa oggi occuparsi di sport?
Vuol dire vedere il mondo sportivo come una via per il benessere delle persone. Vuol dire dare alla singola persona una possibilità di fare del bene a se stessa.
Noi traduciamo questo in realtà, lo mettiamo in campo, per usare una metafora sportiva.  Lo sport è benessere. Con la gestione degli impianti, come la facciamo in SportCity, questa filosofia la si può realizzare. Certamente il periodo è complesso, siamo una cassa di decantazione per le tante problematiche delle associazioni sportive. Loro sono in difficoltà per le normative che si stanno via via sovrapponendo nella gestione di una associazione. I loro problemi sono crescenti e c'è inevitabilmente tanta improvvisazione e approssimazione. Cerchiamo di essere un supporto per loro, ma certo non è facile. Anche perché a fine anno, per noi, i conti devono tornare e tutto deve essere in ordine e gestito in modo professionale e corretto. Anche nello sport non ci si può improvvisare.

Parliamo per un attimo della realtà di Bolzano, avete da poco organizzato un incontro tra le cooperative di FederCultura Turismo Sport del vostro territorio e il Presidente nazionale Andrea Ferraris, che sensazioni ha raccolto da questo appuntamento? 
Abbiamo voluto promuovere questo momento perché c'è una forte necessità di conoscenza reciproca. Abbiamo accolto il Presidente Ferraris e la Direttrice Nazionale, Debora Violi, e forse è più corretto riportare le loro sensazioni che in realtà il Presidente Ferraris ha sottolineato nell'ultimo consiglio nazionale dove ha indicato come positivo e di estremo interesse l'incontro avvenuto da noi. Per me è stato un giusto e doveroso riconoscimento a tutte le cooperative del settore in un momento di presentazione e di personale "protagonismo" a chi si occupa di cultura, turismo, sport ma anche di formazione, scuola, spettacolo, editoria. Avevano voglia di raccontarsi, di mettere in primo piano le loro esperienze, lo abbiamo fatto lasciando a loro il modo e la forma di farlo e inoltre avevano necessità di sentire anche le altre realtà. E' stata un'occasione importante e molto sentita dalle cooperative presenti. Credo che creeremo altri appuntamenti di questo livello, ma anche a livelli più trasversali con le cooperative degli altri settori perché in un periodo come quello attuale la conoscenza e il confronto sono essenziali per superare le difficoltà che tutti stiamo vivendo. Porteremo a sintesi anche la realizzazione della Federazione, che da troppo tempo manca in Alto Adige, per restare il punto di riferimento sia delle cooperative che della amministrazioni pubbliche.

Torniamo a lei, da dove nasce la sua passione personale per questo tipo di lavoro?
Intanto una constatazione: da quando mi occupo di sport faccio meno sport! Lavorare nel campo sportivo è un lavoro appassionante, vario, divertente, ma è pur sempre un lavoro e richiede molta dedizione, passione e professionalità. Fin da ragazzo mi sono occupato di eventi e di attività sportiva, poi via via sono passato alla parte gestionale, ed eccomi ancora qua, cercando di coinvolgere tutti quelli che mi sono vicini, amici, famiglia, colleghi, nello sviluppare e promuovere questi progetti ed in particolare nell'organizzazione di eventi a livello internazionale.

Infine, sport e futuro, se dovesse esprimere una priorità, un desiderio, per il futuro di questo settore?
Non dobbiamo fare l'errore di pensare allo sport come ad una cosa di secondo piano. E' un errore che fanno molti, troppi. L'aspetto sportivo ha tante sfaccettature e ci permette di creare una ricaduta positiva anche in molti aspetti legati alla salute, alla prevenzione, all'educazione in particolare in ambito scolastico dove stiamo lavorando molto bene con la sovrintendenza scolastica locale. Attenzione quindi, lo sport non è un privilegio di pochi, la pratica sportiva di base è fondamentale per i giovani, per gli adulti, per gli anziani. Fare sport è il primo passo per una vita salutare. Il mio, il nostro desiderio, è solo che questa consapevolezza diventi consapevolezza per tutti.
Infine, uso una parola forte ma che mi permette di esprimere il mio pensiero, vorrei riuscire a "contaminare" altri ambienti con lo sport nel senso più ampio della parola, così come dovrebbe accadere per gli altri settori quali appunto il turismo e la cultura, nel compito e nel ruolo che mi sono impegnato a seguire per conto di Confcooperative.

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