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Dario Franceschini e il progetto Magnificat della cooperativa Kalatà

Dario Franceschini e il progetto Magnificat della cooperativa Kalatà Il ministro in visita al Santuario di Vicoforte

Categorie: Servizi culturali Tags: Dario Franceschini,   Santuario Vicoforte,   Cooperativa culturale Kalatà,   Magnificat

 Lo scorso 5 maggio il ministro Franceschini, in visita in Piemonte, si è recato in una delle eccellenze artistiche della provincia di Cuneo, il Santuario di Vicoforte, incontrando in questa occasione la cooperativa culturale Kalatà.

Il Presidente di Kalatà Nicola Facciotto ha accompagnato il ministro nella sua visita al Santuario, dove è attivo “Magnificat”, progetto della cooperativa dal valore particolarmente innovativo. Si tratta di un percorso di salita alla cupola, una delle più grandi al mondo, che culmina con una vista mozzafiato a 75 metri di altezza. Dopo aver indossato l’elmetto protettivo e l’imbragatura si può iniziare la salita. Tra camminamenti e cornicioni, si scoprono vedute panoramiche e insieme affacci all'interno della splendida volta dipinta.

Il ministro ha dichiarato ai media di essere rimasto colpito dal carattere innovativo del progetto definendolo “un esempio da replicare”.

“Siamo soddisfatti soprattutto perché abbiamo potuto condividere con il ministro una  visione  simile di sviluppo della cultura - ha affermato Facciotto – che secondo noi è vincente. Magnificat fa parte di un nostro più ampio progetto, che si chiama Opera, che vuole mettere a sistema un’idea di progettazione culturale innovativa, rigorosa, e di ampia fruizione”.

Secondo Kalatà fare cultura significa, dopo uno studio e un’analisi approfonditi, riuscire a costruire dei modelli replicabili, che uniscano all’alto valore culturale anche la creazione di valore economico.

“Questi due aspetti - prosegue Facciotto – non sono in antitesi, anzi, sono elementi ugualmente importanti per riuscire a promuovere lo sviluppo del comparto. La qualità di un progetto per noi, che siamo imprenditori cooperativi, è importante quanto la creazione di posti di lavoro. L’autonomia gestionale dei progetti, al pari della loro forza intrinseca, che vogliamo poggi sempre sulla proposta di un’esperienza vissuta dal vero, sono fattori parimenti imprescindibili”.

Opera, questo il nome del progetto, in effetti quasi un manifesto, di cui Magnificat fa parte, ambisce a porre le basi di un cambiamento di prospettiva nella fruizione dei beni culturali, in cui si unisce la necessità di una scrupolosa ricerca culturale ed estetica, che caratterizza tutto il percorso e i servizi che si intendono offrire, all’imperativo di essere seriamente divulgativi, capaci, cioè, di diffondere a tutti contenuti di eccellenza.

“Opera è un titolo che vuole rievocare quella temperie culturale, tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, in cui nel nostro Paese il prodotto musicale veniva veicolato con successo, portando con sé un non indifferente indotto economico. E’ una suggestione che ci accompagna e che ci motiva nel nostro lavoro”. 

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