Si è tenuta nel pomeriggio del 3 dicembre, l’Audizione alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Comunicazione sulle proposte di legge inerenti l’istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione per la ridefinizione del sostegno pubblico all’editoria.
Diversi i temi sul tavolo e le proposte portate avanti dall’Alleanza Comunicazione e dalle altre realtà no-profit, tra cui:
Fondo per il Pluralismo:nel ddl Legge di Stabilità 2016 sono previsti solamente 102 milioni l’anno per il triennio 2016/2018 con una variazione di - 47 milioni rispetto all’anno 2015. E’ invece necessario prevedere risorse adeguate per sostenere stabilmente nei cinque anni le imprese e per dare loro la possibilità di effettuare una programmazione.
Deleghe al Governo per la ridefinizione del sostegno pubblico all’editoria Si ribadisce la centralità delle cooperative di giornalisti e si chiede di definire più puntualmente l’accesso ad altre forme non profit per le quali, però, valgano gli stessi vincoli e le stesse regole oggi in vigore per le cooperative; si chiede di riconoscere quelle testate cooperative e di altre realtà non profit che svolgano azione di informazione sociale su singoli aspetti anche specifici (sport, politiche di genere, politiche ambientali, ecc.).
Anzianità testata Viene vista positivamente la riduzione a due anni dell’anzianità di costituzione dell’impresa
Edizioni in formato digitale dinamico e multimediale Viene ritenuto indispensabile che resti il contributo alle edizioni cartacee e che sia, se mai, reso obbligatorio il passaggio anche all’edizione digitale che non deve essere necessariamente sostitutiva di quella cartacea come condizione per accedere ai contributi.
Superamento della distinzione tra testata nazionale e locale Rispetto alla proposta di “superamento della distinzione tra testata nazionale e locale” si ritiene che l’attuale distinzione normativa vada, invece, mantenuta in considerazione delle diversità degli obblighi e dei maggiori costi che esse devono sopportare, soprattutto in relazione a trasporto e distribuzione.
Previsione di criteri che leghino l’entità del contributo anche alle politiche occupazionali. Si ritiene utile individuare un percorso con le parti sociali e datoriali al fine di favorire l’ipotesi di un CCNL cooperativo che tenga necessariamente conto della piccola dimensione delle imprese, quindi della specificità del settore.
Previsione di limiti massimi al contributo liquidabile Si ritiene che il raggiungimento del tetto del 50% dei contributi sui ricavi dell’impresa, vada raggiunto in modo graduale
Limiti massimi al contributo liquidabili da modificare la misura massima del 50%