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"VOGLIAMO PORTARE IL TEATRO OVUNQUE"

"VOGLIAMO PORTARE IL TEATRO OVUNQUE"

Intervista a Giancarlo Biffi, direttore artistico della cooperativa Cada Die Teatro di Cagliari

Categorie: Le nostre storie, Spettacolo Tags: Cada Die Teatro,   Sardegna,   Meeting the Odyssey,   Festival dei Tacchi,   Creative Europe,   Veliero Hoppet,   Nausicaa io sono io,   Alessio Boni,   Ascanio Celestini

La compagnia teatrale Cada Dia Teatro da anni si esibisce in Sardegna con spettacoli di qualità, che ricevono grande riscontro da parte del pubblico, non solo da quello turistico, ma anche e soprattutto da quello locale. Grande successo genera inoltre il Festival dei Tacchi, che la compagnia organizza da ormai 16 anni  e che si svolge nel periodo estivo presso alcuni comuni di montagna sardi. Abbiamo intervistato Giancarlo Biffi, direttore artistico di Cada Die Teatro, per capire meglio la loro realtà culturale.

 

Come e quando è nata l’idea di formare la vostra compagnia teatrale, Cada Die Teatro?

Sono trascorsi 33 anni, era il febbraio del 1982. Io mi stavo laureando al Dams di Bologna e avevo da poco concluso l'ISTA  (Scuola Internazionale di Antropologia Teatrale) di Volterra. In Sardegna al tempo non vi era nessuno studio e un regista mi chiese di andare a lavorare lì. Dopo tre mesi con un gruppo di colleghi formammo quella che ancora oggi è la nostra compagnia e che sarebbe diventato il nostro mestiere per la vita.

 

Ogni anno organizzate il Festival dei Tacchi, di che cosa si tratta?

È un festival ormai giunto alla sua 16a edizione che si svolge in quattro comuni della Sardegna: Arbatax, Jerzu, Ulassai e Osini. Sono luoghi molto particolari che offrono uno scenario incantevole, unico al mondo, tra mare e montagna. I Tacchi sono proprio i rilievi della zona in cui andremo a mettere in scena i nostri spettacoli dal 1 al 10 agosto  2015. Abbiamo voluto dar vita ad un teatro che fosse in armonia con il territorio, un teatro che “flirtasse” con la natura e in particolare con questi luoghi tra suggestive grotte, pareti scoscese, sentieri di trekking. Tutte location inusuali, ma che se valorizzate attraverso iniziative di questo genere sono un vero e proprio spettacolo per gli occhi del pubblico. L’estate inoltre è la stagione ideale per accogliere la rassegna e per offrire  uno scenario magico. Natura, arte enogastronomia, editoria, in una parola, cultura a 360 gradi che ci permette di attrarre non solo turisti, ma anche e soprattutto la popolazione locale. Nostro obiettivo è infatti riuscire a portare il teatro in qualunque luogo e a tuttiNon c’è luogo in cui non si può fare teatro è un incontro tra attore e spettatore che si può svolgere davvero ovunque.

 

Quale fil rouge conduce l’intera rassegna?

Il tema del viaggio come percorso di crescita personale e di cambiamento per se stessi. Abbiamo sviluppato tutti gli appuntamenti su questa tematica vista come nuova opportunità anche di relazionarsi con gli altri.

 

Da programma avete anche molti ospiti importanti, ce n’è qualcuno in particolare che vorrebbe citare?

Sicuramente Alessio Boni, ma anche Ascanio Celestini, Andrea Kaemmerle, Luigi D'Elia, e i danesi di Asterion Hus . Abbiamo un’ampia selezione di gruppi teatrali  circensi importanti, sarà presente anche il maestro Danio Manfredini e Camille Reverdiau che terrà un master di flamenco, e poi ancora giornalisti, scrittori e musicisti che insieme presenteranno il loro modo di interpretare e di vivere il viaggio.

 

Come compagnia seguite anche un importante progetto europeo, Meeting the Odyssey, come lo descriverebbe?

In concomitanza con la rassegna supportiamo questo progetto che  prevede un viaggio ogni anno diverso, nel 2015 navigheremo attraverso l’Europa su una barca a vela, l’Hoppet. Durante il percorso ci esibiremo presso le città d’attracco con altre compagnie provenienti da diversi Paesi europei. Nel corso del Festival, I’Hoppet rimarrà ad Arbatax e proseguirà poi lungo tutta la Sardegna.

 

C’è uno spettacolo in particolare a cui siete particolarmente legati?

Nausicaa si sono io, è certo quello che crea più aspettative e a cui mi sento più legato, ma ogni appuntamento ha la sua forza, a volte siamo sorpresi da personaggi meno conosciuti che da quelli noti.

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