La Cooperazione italiana si candida ad essere un laboratorio di innovazione per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
Una rappresentanza dell' Alleanza delle Cooperative italiane per i settori Turismo e Beni culturali(composta da Giovanna Barni, Irene Bongiovanni e Alessandro Manna) è stata audita dalla Commissione di studio per la gestione complessa del patrimonio culturale attraverso reti museali e sistemi territoriali attivata presso il Mibac e guidata da Daniela Tisi, consigliera del ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli.
Obiettivo della Commissione, voluta da Bonisoli, è quello di studiare possibili forme di gestione del patrimonio culturale attraverso la sinergia di reti museali e sistemi territoriali in tutta Italia. All’audizione erano presenti anche i componenti della commissione Antonio Lampis (direttore generali Musei), Tiziana Maffei (presidente Icom Italia) e Francesca Leon (Assessore alla Cultura della Città di Torino). Nella stessa occasione sono stati auditi anche il direttore generale di ACRI, Giorgio Righetti, e Patrizia Ziino e Marco Montenaggi di Confindustria Musei d’impresa.
IRENE BONGIOVANNI
“La cooperazione ha maturato una così ampia e lunga esperienza nella gestione e valorizzazione dei Beni Culturali nel nostro Paese che oggi non può che candidarsi ad essere uno dei principali riferimenti per l’innovazione e lo sviluppo di nuove forme di gestione, soprattutto nell’ottica di un rinnovato rapporto pubblico/privato – ha spiegato Irene Bongiovanni Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Turismo e Beni Culturali -. Abbiamo un forte legame con i territori in cui operiamo, elevate professionalità, capacità di innovazione e conoscenza approfondita delle criticità e delle opportunità delle diverse realtà, siamo il soggetto ideale per la sperimentazione che il Ministero vuole portare avanti. Abbiamo già portato i primi esempi concreti che le nostre cooperative stanno realizzando proprio in termini di innovazione nella gestione e avvieremo adesso altre fasi di ricerca e coinvolgimento di altre positive esperienze in questo contesto”.
GIOVANNA BARNI
“Occorre agire su più strade per riuscire a valorizzare quel 60% di patrimonio culturale diffuso in Italia che oggi risulta sottoutilizzato – ha spiegato Giovanna Barni dell’Alleanza delle Cooperative -. Pensiamo al miglioramento di alcune disposizioni normative vigenti, sia in merito alle forme di coinvolgimento del privato, come l’articolo 151 del Codice degli Appalti, sia in merito alla progettazione territoriale integrata che sviluppi reti e sinergie tra i diversi settori (cultura, turismo, produzioni locali…) e quindi l’articolo 112 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, che ad oggi invece non permette la co-progettazione con le imprese culturali. E se da una parte non esiste un modello di governance e di gestione unico che possa permettere di dare risposta alle tante diverse realtà territoriali del nostro Paese, dall’altra è altrettanto indispensabile superare per sempre in materia di patrimonio culturale le gare al massimo ribasso e limitare gli affidamenti diretti al volontariato laddove esistono alternative sostenibili in grado di creare vera occupazione. Sostenibilità è la dimensione verso cui insieme i diversi attori pubblici e privati di un territorio dovrebbero puntare in una nuova progettazione di lungo periodo”.
ALESSANDRO MANNA
“Auspichiamo che questo tavolo di confronto tra imprese profit, no profit e delle istituzioni possa diventare permanente – ha aggiunto Alessandro Manna dell’Alleanza delle cooperative -. E’ importante mantenere questo tavolo di confronto e dialogo che possa portare avanti un percorso di rinnovamento nel rapporto pubblico/privato che avrà bisogno senza dubbio di tempo per arrivare a risultati utili, interessanti e diverso sviluppo per tutti i territori del nostro Paese”.