«Con La Buona Scuola siamo ai primi passi ma nella giusta direzione»

«Con La Buona Scuola siamo ai primi passi ma nella giusta direzione»

«Con La Buona Scuola siamo ai primi passi ma nella giusta direzione» Andrea Ferraris, FederCultura Confcooperative

Categorie: Primo piano Tags: scuole paritarie,   Buona Scuola. MIUR,   riforma scolastica

«Resta positiva la nostra valutazione sulla Buona Scuola, perché la legge non si limita ad affrontare il tema del precariato, sebbene sia un problema reale e significativo, ma guarda al futuro del nostro Paese». Così il presidente di FederCultura-Confcooperative, Andrea Ferraris, commenta la riforma scolastica approvata ieri in via definitiva.

 

«La scuola accompagna tutti i cittadini in un periodo decisivo della vita fino all’inserimento nel mondo del lavoro, quindi ben vengano la valutazione degli insegnanti, la responsabilità nella direzione degli istituti scolastici, l’attenzione agli studenti prima di tutto e alla richiesta dei genitori per un’offerta formativa di qualità».

 

«È positivo anche il giudizio rispetto alla formazione professionale, nonostante siamo ancora ai primi passi, ed è un elemento altrettanto positivo quello dell’alternanza scuola-lavoro, purché ci siano percorsi didattici-formativi tra scuola e impresa e siano introdotti criteri di valutazione seri. Avremmo preferito – aggiunge Ferraris – che la legge non avesse subito alcune modifiche, come quelle relative al 5 per mille e al tetto delle detrazioni, che a nostro avviso sono frutto dell’impostazione culturale e ideologica di una separazione tra scuole paritarie e statali».

 

«In ogni caso, la riforma è un buon inizio. Ora occorre attendere il percorso di attuazione e la concreta attribuzione delle risorse economiche. Restano, infine, sempre attuali – conclude Ferraris – alcune problematiche che riguardano le scuole paritarie, molte delle quali gestite in forma cooperativa, che non potevano tuttavia trovare risposta in una legge. È il caso, ad esempio, dei cospicui ritardi nell’assegnazione dei contributi in molte regioni, che sono fonti di grossi ostacoli al regolare funzionamento delle scuole».

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