L’Alleanza Cooperative Turismo e Cultura manifesta il proprio apprezzamento per la decisione che ha portato alle nomine, annunciate nei giorni scorsi da parte del Ministro Franceschini, dei direttori di 20 importanti musei statali italiani.
La dimensione internazionale della call per individuare le migliori competenze per ridare nuovo slancio e valore a questi punti forti del sistema museale Italiano è una buona premessa che fa risaltare, oltre che l’interesse rilevante che suscita il nostro Patrimonio culturale a livello europeo ed internazionale.
L’Alleanza Cooperative Turismo e Cultura esprime fiducia che il lavoro di questi nuovi direttori possa contribuire ad evidenziare e a programmare, nel confronto con le Istituzioni locali e con le realtà imprenditoriali e sociali, nuove modalità progettuali che possano dare valore aggiunto e nuovo sviluppo ai territori coinvolti.
Puntare sull’attrattore cultura come su uno degli elementi dello sviluppo dei territori è una scelta strategica che va non solo dichiarata, ma condivisa e sostenuta con risorse adeguate, grazie a soluzioni innovative e di medio periodo: serve infatti una coraggiosa e lungimirante capacità di condividere tra pubblico e privato nuovi strumenti e servizi di promozione e valorizzazione che abbiano a cuore l’interesse collettivo.
La cooperazione Culturale riafferma la propria convinzione, comprovata dall’esperienza, che sia strategico puntare nei Beni Culturali, sul lavoro professionale, sulle formazione e sull’aggiornamento continuo delle competenze e su gestioni in concessione o in convenzione tra pubblico e privato che, in un comune orizzonte di interesse pubblico, siano in grado di condividere obbiettivi e di generare effetti positivi sul piano dello sviluppo occupazionale, economico e sociale.
In tal senso ci si interroga allarmati sulla novità del bando pubblicato ad inizio agosto dalla Consip, centrale unica d’acquisto del Tesoro, per i servizi negli Istituti culturali italiani.
Tale procedura dovrebbe individuare in 9 lotti nazionali gli interlocutori aziendali esperti di facility management e servizi culturali da prestarsi negli Istituti culturali (musei, biblioteche, siti archeologici ecc) in tutto il Paese.
I requisiti richiesti da tale bando, considerate le dimensioni complessive pari ad oltre 500 milioni di euro, inevitabilmente escludono le molteplici esperienze di cooperative culturali operanti in tutta Italia, da molti decenni, nella gestione di musei biblioteche civiche, gallerie e pinacoteche.
La ricchezza di tali esperienze che in questi anni di crisi hanno consentito agli Enti locali di garantire comunque l’apertura di migliaia di siti culturali rischia seriamente di essere spazzata via da una procedura di gara che pare riservata esclusivamente a grandi società di facility.
La cooperazione ha richiesto anche in tal senso un incontro al Ministro Franceschini.
L’Alleanza Cooperative Turismo e Cultura manifesta il proprio apprezzamento per la decisione che ha portato alle nomine, annunciate nei giorni scorsi da parte del Ministro Franceschini, dei direttori di 20 importanti musei statali italiani.
La dimensione internazionale della call per individuare le migliori competenze per ridare nuovo slancio e valore a questi punti forti del sistema museale Italiano è una buona premessa che fa risaltare, oltre che l’interesse rilevante che suscita il nostro Patrimonio culturale a livello europeo ed internazionale.
L’Alleanza Cooperative Turismo e Cultura esprime fiducia che il lavoro di questi nuovi direttori possa contribuire ad evidenziare e a programmare, nel confronto con le Istituzioni locali e con le realtà imprenditoriali e sociali, nuove modalità progettuali che possano dare valore aggiunto e nuovo sviluppo ai territori coinvolti.
Puntare sull’attrattore cultura come su uno degli elementi dello sviluppo dei territori è una scelta strategica che va non solo dichiarata, ma condivisa e sostenuta con risorse adeguate, grazie a soluzioni innovative e di medio periodo: serve infatti una coraggiosa e lungimirante capacità di condividere tra pubblico e privato nuovi strumenti e servizi di promozione e valorizzazione che abbiano a cuore l’interesse collettivo.
La cooperazione Culturale riafferma la propria convinzione, comprovata dall’esperienza, che siastrategico puntare nei Beni Culturali, sul lavoro professionale, sulle formazione e sull’aggiornamento continuo delle competenze e su gestioni in concessione o in convenzione tra pubblico e privato che, in un comune orizzonte di interesse pubblico, siano in grado di condividere obbiettivi e di generare effetti positivi sul piano dello sviluppo occupazionale, economico e sociale.
In tal senso ci si interroga allarmati sulla novità del bando pubblicato ad inizio agosto dalla Consip, centrale unica d’acquisto del Tesoro, per i servizi negli Istituti culturali italiani.
Tale procedura dovrebbe individuare in 9 lotti nazionali gli interlocutori aziendali esperti di facility management e servizi culturali da prestarsi negli Istituti culturali (musei, biblioteche, siti archeologici ecc) in tutto il Paese.
I requisiti richiesti da tale bando, considerate le dimensioni complessive pari ad oltre 500 milioni di euro, inevitabilmente escludono le molteplici esperienze di cooperative culturali operanti in tutta Italia, da molti decenni, nella gestione di musei biblioteche civiche, gallerie e pinacoteche.
La ricchezza di tali esperienze che in questi anni di crisi hanno consentito agli Enti locali di garantire comunque l’apertura di migliaia di siti culturali rischia seriamente di essere spazzata via da una procedura di gara che pare riservata esclusivamente a grandi società di facility.
La cooperazione ha richiesto anche in tal senso un incontro al Ministro Franceschini.