Si è conclusa l’edizione 2014 della BITAC, la Borsa Italiana del Turismo Cooperativo e Associativo. Due giorni volti allo sviluppo di collaborazioni e interazioni tra i tour operator e le cooperative che operano nel settore turistico di tutta Italia.
Abbiamo incontrato in un’intervista doppia Mimmo Bracciodieta, Vice Presidente Nazionale di Federcultura Confcooperative e Riccardo Solmi, responsabile del settore turismo.
Quali sono le sue impressioni dopo questi due giorni di scambio e di informazione?
Bracciodieta: Le mie impressioni sono molto positive. C’è stata una partecipazione attenta e rilevante sia durante gli eventi, sia durante il workshop. Abbiamo inoltre collaborato con la Regione e gli enti locali di Bari, la cui promozione della manifestazione è stata efficace. La BITAC rappresenta per la Puglia un momento di comunicazione di alto livello e un’occasione per diffondere il turismo di nicchia, come quello sostenibile, sociale e più in generale fuori dai picchi stagionali
Solmi: La BITAC ha una grandissima importanza per quanto riguarda soprattutto il cosiddetto mercato turistico di nicchia. Si tratta di un’occasione per far conoscere le nostre realtà d’élite ai tour operator che ancora non sono entrati in contatto con noi. Per il futuro dobbiamo puntare anche ai mercati esteri.
Chi vi partecipa e a chi si rivolge? Vi sono aspetti da migliorare?
Bracciodieta: Si può sempre migliorare. Credo che in particolare potremmo curare ancora di più l’aspetto degli eventi per renderli il più funzionale possibile per i nostri operatori. Un altro elemento su cui la BITAC dovrà lavorare è sulla maggiore condivisione, soprattutto rivolgendo la comunicazione a competitor simili ai nostri operatori, ma che sono al di fuori delle cooperative.
Solmi: Si rivolge al mondo delle cooperative e non solo. Sebbene sia stata strutturata per coinvolgere nello specifico il settore della cooperazione, si apre a tutta l’offerta del turismo sostenibile.
Quale importanza possono avere gli incontri B2B che si sono svolti durante la BITAC?
Bracciodieta: I nostri sono operatori di nicchia che spesso non riescono a promuovere in maniera efficace e mirata i loro servizi. Con la BITAC abbiamo potuto dare loro la possibilità di intercettare nuovi contatti e scambiare informazioni con altri seller. Le nostre realtà si confrontano e dialogano tra loro, aprendo così nuove opportunità a future collaborazioni. Per questo siamo decisamente soddisfatti.
Solmi: Sono davvero importanti. In un periodo come questo fatto di tempistiche molto rapide, è un bene trovare un momento di confronto diretto per interagire. In questo modo si aprono nuove possibilità di dialogo e di scambio tra aziende affini.
Quali sono gli obiettivi che la BITAC e più in generale tutto il settore turistico cooperativo si pongono in questo momento così delicato?
Bracciodieta: Il nostro obiettivo è quello di portare questo turismo di nicchia alla diffusione non solo nazionale, ma anche e in particolar modo, a livello internazionale. Durante quest’esperienza inoltre, ho avuto occasione di creare contatti con numerose realtà, molti giovani, impegnati e interessati. Il mio augurio è quello di ritrovarli il prossimo anno, ma soprattutto di dare loro l’occasione di fare quel salto di qualità che la nostra organizzazione cerca sempre di offrire.
Solmi: La BITAC rappresenta un’occasione di mercato per il turismo sostenibile e di comunità. Un settore ristretto in cui operano principalmente delle realtà come le cooperative e sulle quali l’intero settore turistico dovrebbe investire maggiormente. Le aziende cooperative lavorano sulle strutture di nicchia, meno conosciute, ma altrettanto interessanti e ricche di attrattive. L’obiettivo che ci si pone, sia per quanto riguarda la BITAC, sia per quanto riguarda l’intero turismo cooperativo italiano, è quello di lavorare in maniera il più possibile collaborativa, per cercare strumenti aggiuntivi volti a portare queste proposte su un piano sempre più internazionale.