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COMUNICARE E’ DISTINGUERSI CON LA QUALITA’ DEI CONTENUTI

COMUNICARE E’ DISTINGUERSI CON LA QUALITA’ DEI CONTENUTI Risponde Irene Bongiovanni, nostra responsabile di settore

Categorie: Comunicazione ed informazione Tags: Irene Bongiovanni,   qualità,   comunicazione

Inauguriamo il nostro sito ponendo qualche domanda a Irene Bongiovanni, responsabile di settore e Presidente  della cooperativa DStile di Pinerolo (Torino).
 
1. Quanto è diventata  importante la comunicazione e l’informazione nell’era di internet e della tecnologia?

Comunicare è sempre più indispensabile. Ma è il "come" che fa la differenza.
In un mondo fatto di troppa comunicazione, occorre sapersi distinguere, per qualità e contenuti, per capacità di emergere rispetto alla massa di informazioni e di suggestioni che giornalmente ci "bombardano".
Bisogna essere pazienti e mirare a risultati di lungo periodo.
Il vero rischio, in questo mondo fatto di troppa comunicazione, è quello di non comunicare più realmente, di accontentarsi di brevi cenni e sintetici "tweet", di non approfondire più questioni rilevanti.
Internet e la tecnologia ci offrono opportunità uniche, a noi spetta però saperle utilizzare al meglio, guardando a una continua evoluzione e non a una rincorsa al basso.
Sarà questa una delle sfide più importanti da cogliere per il futuro, non solo per chi si occupa di comunicazione e informazione, ma per ogni singolo cittadino.
La conoscenza è indispensabile per una cittadinanza attiva e per una visione il più possibile reale del mondo in cui viviamo.


2. Quali sono gli aspetti ancora da curare in Italia riguardo questo settore? Quali sono invece gli aspetti positivi?

In Italia c'è un ampio dibattito in corso, per esempio, sui finanziamenti per l'editoria. E' un tema delicato, complesso, che ha molte sfaccettature.

Il mondo dell'editoria, dei giornali cosiddetti "minori", che sono però la vera ossatura dell'informazione dei singoli territori, deve poter uscire da questo momento di riorganizzazione dell'intero comparto con alcune certezze e alcune sfide da affrontare.

Certezze, con il sostegno a realtà che, senza questi contributi, rischiano di scomparire definitivamente dal panorama dell'informazione.
Sfide, perché è indubbio che occorre capire come cogliere al meglio i nuovi contesti, le nuove opportunità e come far fronte, con iniziative imprenditoriali, alle tante, tantissime riduzioni di risorse cui si deve far fronte quotidianamente.
Anche questa è una tematica che non si può riassumere in 140 caratteri, ma che merita di essere dibattuta e approfondita, alla ricerca della migliore soluzione per la collettività. A noi spetterà il compito di dare un contributo collaborativo a questo dibattito, affinché si possa delineare un futuro certo per l'editoria.
Nel mondo cooperativo abbiamo poi delle bellissime realtà di editoria libraria. Anche per loro occorrerebbe pensare a un progetto organico, a livello nazionale, che possa sostenere queste esperienze che, nei singoli territori, sono un patrimonio, non solo in termini lavorativi, ma anche e soprattutto in termini di valorizzazione di tradizioni e cultura.
Più in generale, in Italia gli aspetti positivi della comunicazione e dell'editoria sono legati, come sempre, alla grande capacità di creare, di fare, di intuire degli italiani stessi. Serve però una crescita complessiva della qualità della comunicazione e dell'informazione. Il rischio di seguire solo dinamiche legate alle risorse disponibili è ormai una realtà, ma è una logica destinata a un continuo ribasso, una strada senza uscita.
 

3. Di che cosa si occupa la sua cooperativa?

Ci occupiamo di comunicazione istituzionale. Seguiamo la comunicazione di Enti Pubblici e realtà private. Siamo una cooperativa completamente al femminile, nata nel 2006. Oggi possiamo dire di riuscire a portare avanti il nostro progetto iniziale, e in questo periodo di grave crisi complessiva ci sembra un buon risultato. Abbiamo fatto una scelta di squadra, ogni giorno è ricco, complesso, anche faticoso, ma sappiamo di avere un valore aggiunto che non ha prezzo: l'essere insieme. Questo ci ha permesso di affrontare con uno sguardo più sereno le difficoltà che si sono presentate in questi anni. Lo spirito cooperativo è alla base della nostra scelta imprenditoriale. Insieme possiamo raggiungere obiettivi che singolarmente non potremmo raggiungere: il bello di una squadra!


4. Quali progetti vorrebbe sviluppare nel corso dell’anno 2015?

Provare a sviluppare anche progetti diversi dall'ambito della comunicazione istituzionale. Stiamo cercando di dare gambe ad alcune idee nell'ambito della promozione turistica. Crediamo che il Piemonte abbia delle grandi opportunità e potenzialità in questo settore, anche partendo dalle cooperative agroalimentari che sono una vera eccellenza e che sanno offrire esperienze uniche a chi ha la fortuna e il piacere di conoscerle. E poi qualche esperienza con delle sturt up di livello nazionale. Abbiamo voglia di qualche cosa di nuovo. Nei momenti di crisi e difficoltà la sfida è quella di saper alzare lo sguardo, nonostante le criticità di ogni giorno. Nel nostro piccolo, vogliamo provarci. 

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